Dalle cellule 'bambine' isolate dal sangue del cordone ombelicale la speranza di poter riparare un giorno organi danneggiati come reni, cuore e cervello. Sono "interessanti e promettenti" i risultati del progetto Thecord (www.thercord.eu), finanziato dalla Comunità europea per studiare le potenzialità delle staminali mesenchimali. Il programma di studi, durato tre anni e coordinato da Lorenza Lazzari della Cell Factory 'Franco Calori' alla Fondazione Policlinico di Milano, si è concluso con successo. Un bilancio positivo presentato oggi durante un convegno con ricercatori italiani e stranieri all'Irccs di via Sforza.
Il sangue cordonale - ricorda il Policlinico milanese - viene oggi utilizzato per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario (ad esempio leucemie, linfomi, alcune forme di talassemia, eccetera), grazie alla presenza di staminali emopoietiche, cioè in grado di generare cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il progetto Thecord ha voluto, per la prima volta, sperimentare nuove popolazioni di staminali e tecnologie innovative da applicare alla medicina rigenerativa, utilizzando un altro tipo di
'baby-cellule' presenti nel sangue di cordone ombelicale: le mesenchimali. Queste, disponibili in quantità variabile, sono capaci di dividersi e moltiplicarsi, quindi di rigenerare tessuti anche molto estesi. In particolare, gli esperti puntavano a verificare come le
staminali mesenchimali, applicate a tessuti danneggiati, possano riprodursi e riparare il danno nella fase acuta. Prima che l'alterazione dell'organo sia irreparabile e porti a una malattia cronica o a un trapianto.
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